Social Reading: la nuova era della lettura


Si dice che la lettura sia un’attività intima e personale, da portare avanti in solitudine e scandita dai tempi e dai modi che più si adattano alle nostre inclinazioni e alle nostre abitudini quotidiane. Se per certi versi ciò è vero, o per lo meno valido per alcuni, lo è altrettanto il fatto che la lettura può essere anche un’attività sociale, fatta di confronto, scambio di opinioni e condivisione.

La lettura come fenomeno sociale, che si espande al di là della dimensione circoscritta e privata di ciascuno di noi, è sempre esistita, attraversando i secoli, le rivoluzioni e le trasformazioni sociali, dagli aedi greci ai salotti letterari dell’Ottocento. Il suo valore culturale, spesso sottovalutato, ha attirato l’attenzione di critici letterari e filologi che, studiandone le varie manifestazioni, ne hanno indagato non solo le radici, ma anche le dinamiche interne, cercando di individuare quegli elementi distintivi che potessero ampliare e arricchire il dibattito letterario.

Perché la lettura, che sia individuale o “di gruppo”, non è un’operazione fine a sé stessa, scollegata da tutto il resto, ma il prolungamento di un processo che parte dell’autore e arriva, attraverso il testo, direttamente al lettore. La lettura è, quindi, parte integrante della costruzione di significato e fonte di senso di un testo, esito dell’esperienza della lettura più che suo presupposto.

Concepire la lettura come esperienza è un passo fondamentale per addentrarci nella materia oggetto del nostro approfondimento: le dinamiche della lettura condivisa all’interno del mondo connesso.

La lettura condivisa

Lettura privata e lettura condivisa sono due entità dalla natura contrapposta? O si possono considerare una la metamorfosi dell’altra?

Più che alla lettura individuale, la lettura condivisa si pone in contrapposizione con la lettura collettiva: un fenomeno corale per cui, in un gruppo definito di individui, che si caratterizza come massa, si legge pubblicamente e collettivamente un testo. Le caratteristiche di questo tipo di attività ricreativa sono, essenzialmente, l’oralità, la strumentalità e l’autorità, in quanto:

  • Si legge, nella maggior parte dei casi, ad alta voce, e la lettura va da uno a molti;
  • Si legge per uno scopo ben preciso, che può essere diverso per ogni gruppo che si viene a creare (intrattenimento, condivisione del sapere, indottrinamento)
  • Si legge in presenza di un’autorità.

Al contrario della lettura collettiva, che si materializza sottoforma di letture (al plurale) di gruppo, la lettura condivisa mantiene l’individualità dell’attività, praticata dai singoli nei tempi e nei modi a loro più congeniali, che trovano non nel libro, ma nel piacere stesso di leggere, fonte e sostentamento della gruppalità. In poche parole, nelle letture condivise il gruppo è la condizione necessaria allo sviluppo della lettura, e vien da sé che questo implichi che la costituzione dello stesso avvenga entro certe condizioni (vicinanza territoriale, disponibilità di tempo, gusti e competenze affini). Nel caso della lettura condivisa, il gruppo è eterogeno e l’unità è garantita dalla condivisione della pratica letteraria, e dal guadagno che ogni lettore ricava dall’esperienza. È un’importante distinzione, che ci fa capire come questo tipo di fenomeno si sia sviluppato, con risultati sorprendenti, sul web.

La letteratura sul web tra (ri)letture e (ri)scritture

Nell’era della rivoluzione digitale, la lettura condivisa non poteva non diffondersi online: un terreno già fertile che consente a chiunque di esprimersi, condividere e di interagire in tempo reale, anche a distanza, grazie alle piattaforme dedicate e ai social network.

Le potenzialità del mondo virtuale sono state intercettate dai fondatori di Twitteratura, un esperimento sociale e letterario che, a partire dal 2012, ha coinvolto milioni di utenti, dai background e dalle reading habits più disparate, utilizzando come luogo di incontro lo spazio infinito del social dei cinguettii. A disposizione dei partecipanti al progetto, 140 caratteri per commentare o riscrivere capitoli o sezioni specifiche di testi letterari, secondo un calendario preciso articolato nell’arco di diversi mesi, in modo che tutti in un determinato periodo rivolgessero l’attenzione alla stessa porzione di testo.

Punto di forza di questa metodologia non è solo la sua universalità, ma anche la capacità di relazione che l’utente – ma chiamiamolo pure il lettore – sviluppa sia con gli altri lettori sia con il libro, e con tutti i testi prodotti dai lettori.

In questo gioco, come è stato definito, erede dell’esperienza avanguardista dell’OuliPo (un acronimo in francese che sta per Ouvroir de LittératurePotentielle (Officina della Letteratura Potenziale), un gruppo avanguardista di scrittori e matematici della seconda metà del ‘900 che miravano a creare opere letterarie utilizzando tecniche di scrittura vincolata. Italo Calvino fu uno degli esponenti del gruppo.), il confine tra lettore e scrittore si confonde sempre di più, in quanto ciò che un individuo scrive, in quanto autore, altro non è che una riscrittura di ciò che ha letto precedentemente. Lettura, scrittura e riscrittura sono fasi di un processo che muove il testo da un luogo a un altro (Paolo Costa “Muovendo il testo da un luogo all’altro”, ReVue – PériodiqueMultidisciplinairedesEtudiantsdesLangues Romanes.).

Da questa “sperimentazione giocosa della letteratura”, che ha mostrato come persone anche molto diverse tra loro si siano avvicinate spontaneamente a un nuovo modo di leggere, nasce il ben più attuale social reading, una pratica in cui i partecipanti si dedicano alla lettura di un testo dato, commentandone e interpretandone, secondo il proprio punto di vista, passaggi e citazioni, all’interno di un ambiente protetto, sia esso una piattaforma dedicata allo scopo, un app o un social network.

L’attività di lettura condivisa – o sociale – ha il grande merito di aver non solo modernizzato la lettura ma sdoganato quel mito ancestrale, ma sempre molto popolare, per cui i social sono solo luoghi sterili, culturalmente poveri e privi di qualsiasi stimolo intellettuale, abitati da persone che celebrano ogni giorno mediocrità e qualunquismo. Essi, invece, hanno dimostrato di essere il canale perfetto per la circolazione e la diffusione di dibattiti liberi e genuini; certo, fuori dai canoni convenzionali del discorso prettamente letterario; ma questo rappresenta necessariamente un male?

Forse la lettura aveva proprio bisogno di stimoli ed iniziative nuove, promossi da chi quei luoghi virtuali li capisce, li abita e li frequenta, e ne comprende così tanto le potenzialità da chiedere loro di spingersi sempre più in là.

 

Il social reading nella didattica

Con queste premesse, il social reading si presta a essere uno strumento didattico particolarmente interessante e indicato per riportare la lettura a scuola e coinvolgere gli studenti in modo creativo, innovativo e stimolante.

Sfruttando strumenti che fanno già parte della comunicazione quotidiana dei ragazzi,il social reading diventa una vera e propria metodologia educativa che consente di portare avanti una didattica attuale, fresca, in linea con nuove e più complesse esigenze scolastiche, e di adottare un approccio informale. Permette di creare uno spazio molto più aperto e dinamico in cui gli studenti trovano, anche fuori dal contesto “classe” o “scuola”, nuovi spunti e stimoli per esprimere sé stessi, le proprie idee e il proprio punto di vista, trasformando la lettura da compito da eseguire a esperienza immersiva, da vivere. Una lettura che è aperta, potenziata, grazie ai commenti e alle riflessioni condivisi dagli utenti, e che arricchisce il testo di partenza rendendolo di fatto più completo, totalizzante e in qualche modo vissuto.

L’esperienza della lettura si fa concreta, tangibile, partecipativa; e, grazie alle app, multimediale, in quanto possono essere condivisi sia testi scritti sia link, immagini e video. La dimensione stessa del libro si espande: da oggetto finito, chiuso, si trasforma in una piattaforma condivisa, fatta tanto dal testo quanto dalle sue diverse appendici. E se per qualcuno ciò decreta la definitiva smaterializzazione e dispersione dello strumento intellettuale, per altri è solo l’inizio di nuova era, in cui la lettura è esperienza multidimensionale.

Nuove competenze e soft skills

È impossibile non accennare alle possibilità che il social reading offre nell’attivare dinamiche di apprendimento che portano i ragazzi a sviluppare, accanto alle conoscenze proprie di una determinata disciplina, competenze e abilità trasversali che li accompagneranno nei loro percorsi di formazione: pensiero critico e creativo, empatia, capacità comunicative e di scrittura e cittadinanza digitale.

SUGGERIMENTI DIDATTICI

Per avvicinare studenti e studentesse alla lettura condivisa e partecipativa, proponiamo dei percorsi di social reading e delle attività didattiche correlate, con l’obiettivo di creare, nelle classi, l’ambiente ideale per lo sviluppo di competenze trasversali e multidisciplinari.

Target 8-13 anni

Punti di partenza:

Viola e il blu” di Matteo Bussola, Salani Editore

 Esistono cose “da maschi” e “cose da femmina”? Viola, la bambina protagonista del racconto, sembra non accettare che al mondo ci siano queste differenze, lei che gioca a calcio, sfreccia in monopattino e ama vestirsi di blu. Una storia, ispirata dalle conversazioni dell’autore con le proprie figlie, che fa riflettere sugli stereotipi di genere visti attraverso gli occhi di bambini e ragazzi, che nella loro innocenza insegnano a celebrare la diversità e la ricchezza di ciascuno.

Vivavoce” di Antonio Ferrara, Einaudi Ragazzi

Dopo aver perso il lavoro come apprendista in una fabbrica di occhiali, Lucio si ritrova con tanto tempo libero a disposizione che non sa come impiegare. Un giorno, entra in una biblioteca e, nella nostalgia dei giorni di giorni di scuola e della prof di italiano, inizia a leggere ad alta voce e farà della lettura agli altri la chiave per riscoprire il suo sé più vero. Una narrazione in prima persona che ci catapulta in his shoes, nel doppio ruolo di lettori del romanzo e “lettori a domicilio” per tutte le persone che hanno bisogno di Lucio.

Target 14-18 anni

Punti di partenza:

 “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” di Mark Haddon, Einaudi

Cos’hanno in comune un quindicenne affetto dalla sindrome di Asperger, Sherlock Holmes e il cane del vicino? Apparentemente niente, se fossero i protagonisti di questa avvincente storia che ci parla di diversità, di inclusione e di valorizzazione dei nostri talenti.

Quando Christopher scopre che il cane del vicino è stato trafitto da un forcone, inizia ad indagare alla ricerca del colpevole del delitto, sfoderando la sua passione per logica, tranelli, schemi e misteri.

 “Sotto la pelle” di Miche Faber, Einaudi.

In questo romanzo dalle connotazioni fantascientifiche e distopiche, si annidano gli elementi per una riflessione profonda sul concetto stesso di umanità: cos’è umano? Cosa implica esserlo? Gli alieni della storia, che allevano e commerciano la prelibata carne terrestre, si definiscono “esseri umani”, in un magistrale ribaltamento di prospettiva che ci fa interrogare su questioni come l’antropocentrismo, lo sfruttamento delle risorse naturali, l’allevamento intensivo e il decadimento ambientale.

Attività

Per strutturare l’attività di social reading, è opportuno suddividere il testo scelto in capitoli o porzioni di testo e stabilire un calendario di lettura, a cui bambini e ragazzi potranno dedicarsi privatamente, nei modi e nei tempi che più desiderano. Si potrà prevedere un incontro, a cadenza settimanale, in cui è possibile confrontarsi su ciò che si è letto fino a quel momento, in modo da garantire una certa costanza e continuità all’attività.

Come primo approccio al testo, suggeriamo di affidare agli studenti il compito di riassumere o riscrivere, con parole proprie, il contenuto del capitolo o della parte di testo assegnato, seguendo queste indicazioni:

  • Utilizzare da un minimo di 30 a un massimo di 40 parole;
  • Non ripetere le parole utilizzate dal testo (suggerire l’uso di sinonimi)

Questa semplice operazione di “smembramento” del testo permette di analizzarlo cercandone il significato più profondo e, allo stesso tempo, di sperimentare con la lingua, alla ricerca delle soluzioni che più si adattino allo “spazio” disponibile.

Per quest’attività, suggeriamo di sfruttare la sezione Classi Virtuali di Educazione Digitale, che consente al docente di iscrivere la propria classe e di condurre sulla piattaforma vere e proprie lezioni. Studenti e studentesse potranno utilizzare la Chat comune per i loro contributi, in modo che essi siano visibili sia dai compagni di classe, sia dall’insegnante.

Decostruire e ricostruire

Partendo proprio dalle macerie, cioè i commenti e le riscritture, realizzate dagli studenti, per proseguire l’attività di scrittura creativa e portarla ad un livello successivo, proponiamo di coinvolgere la classe in un esercizio di pura invenzione creativa.

Suggeriamo di procedere così:

  • Al completamento della lettura del capitolo o della sezione stabilita, l’insegnante, premurandosi che la maggior parte della classe abbia inserito almeno un commento in Classi Virtuali, potrà recuperare i contributi, selezionando i 5 ritenuti più adatti;
  • Per ogni testo individuato, creerà dei bigliettini che verranno estratti in maniera casuale;
  • L’insegnante a questo punto dividerà gli studenti in gruppi di 3-4 componenti ciascuno. Spiegherà alla classe che l’attività consiste nel pescare un bigliettino tra quelli presenti e, partendo dalle poche parole del commento, costruire una nuova storia, diversa da quella originale;
  • Gli studenti avranno a disposizione 30 minuti per ideare la storia da presentare ai compagni. Ogni gruppo assegna a ciascun componente un elemento da definire: la trama del racconto, indicare il luogo e il tempo in cui si svolge l’azione principale, i personaggi, la voce narrante e i temi più rilevanti; il lavoro presuppone il coordinarsi e confrontarsi con i compagni di classe, ascoltare le idee di tutti e trovare un accordo comune. Ognuno può annotare su un foglio gli elementi principali della storia;
  • Trascorsi i 30 minuti, i gruppi si dedicheranno alla presentazione delle proprie storie, leggendo alla classe prima il commento di partenza e successivamente esponendo oralmente il racconto, dedicando del tempo e condividere con i compagni sensazioni e motivazioni delle scelte prese. Ognuno potrà commentare le esposizioni dei gruppi.

La produzione di un testo nuovo, frutto della rielaborazione personale degli studenti, ha lo scopo di innescare una lettura attiva, in cui entrano in gioco sia competenze tradizionali legate alla comprensione e all’analisi testuale, sia abilità trasversali proprie della sfera emotiva, relazione, creativa e comunicativa dell’atto di leggere.