Il tema della sostenibilità è ormai centrale in ogni ambito della società: che si tratti di piani di rinnovo urbano, strategie di sviluppo industriale o regolamentazioni europee, non si può prescindere dalle considerazioni sul loro impatto ambientale. I bisogni collettivi e individuali devono conciliarsi con il rispetto per l’ambiente, e per fare ciò servono risposte mirate ai problemi derivanti dal degrado degli ecosistemi, dai cambiamenti climatici e dalla scarsità di nuove risorse. In questo contesto, l’innovazione tecnologica assume un grande peso, mostrandosi una risorsa fondamentale per sviluppare soluzioni smart.
Per questo, bisogna partire da un’educazione di alto livello, in grado di fornire le competenze e la cultura necessari per supportare il progresso del settore tecnologico. L’istruzione equipaggia con le conoscenze indispensabili a questa transizione, e contribuisce alla crescita “verde”, incoraggiando lo sviluppo di un comparto produttivo innovativo da cui non può prescindere la transizione sostenibile. Si palesa, inoltre, la necessità di rendere centrale l’educazione ambientale, anche inserendola come materia curriculare a se stante, così da creare consapevolezza nelle nuove generazioni sul bisogno di conciliazione tra progresso e ambiente, creando una coscienza ecologica che guiderà i e le leader di domani.
L’uso della tecnologia per la conservazione ambientale
Esempi di applicazioni tecnologiche ai temi “green” si trovano nel campo della conservazione ambientale. Le tecnologie innovative si stanno dimostrando infatti un valido alleato nel mettere in campo strategie all’avanguardia per preservare gli ecosistemi naturali. Legambiente, in occasione dello scorso World Wildlife Day, ha esplorato le potenzialità di questo connubio nel nuovo dossier “Natura selvatica a rischio in Italia” raggruppando alcuni promettenti progetti attuati nel nostro Paese. Spiccano tra questi Life Turtlenest, cofinanziato dall’Unione europea con il programma Life e coordinato da Legambiente, che utilizzerà i droni per controllare le coste dove nidifica la tartaruga Caretta caretta, contribuendo alla sua protezione; la stampa 3D per la realizzazione di barriere coralline artificiali, un progetto dell’azienda italiana D-Shape, volto a preservare un habitat classificato come “a elevato rischio estinzione” a causa dei cambiamenti climatici. Questa tecnica è stata implementata anche dalla Coastruction in Sardegna, che ha utilizzato la tecnologia della stampa 3D con materiali sostenibili con lo scopo di ripristinare la biodiversità marina.
Contro gli incendi che devastano il nostro territorio durante i mesi estivi, il Comune di Carini, in provincia di Palermo, ha deciso di utilizzare l’Internet of Things, installando sensori in grado di rilevare focolai “di incendio di aree inferiori a mezzo metro quadrato, con tempi di latenza di pochi minuti ed un’affidabilità superiore al 95% in un raggio di rilevazione, per ogni termocamera, di circa 5 km”.
L’uso combinato di droni, app mobili, stampa 3D e altre tecnologie rappresenta un’opportunità senza precedenti per rafforzare gli sforzi di conservazione ambientale e consente di ottenere dati accurati e tempestivi, coinvolgendo attivamente i cittadini e le cittadine e permettendo interventi di protezione mirati ed efficaci.
Applicazioni pratiche in ambito educativo
Le esperienze pilota descritte nel rapporto di Legambiente offrono preziose opportunità di integrazione nell’ambito dell’educazione ambientale e tecnologica. Queste iniziative non solo forniscono un’importante base di conoscenze sulla biodiversità e la conservazione ambientale, ma anche stimolanti possibilità di apprendimento pratico, che coinvolga in prima persona ragazze e ragazzi.
Nelle scuole, applicazioni di citizen science possono essere utilizzate come strumenti didattici per appassionare studenti e studentesse all’osservazione e monitoraggio della biodiversità. Questo approccio è ben rappresentato dal progetto Guardiani della Costa, di Costa Crociere Foundation, un percorso educativo di digital education ambientale presente gratuitamente su Educazione Digitale, che ha raggiunto 4.300 istituti scolastici italiani. Altro interessante strumento che abbiamo messo a disposizione questa estate è il Toolbox “Monitoriamo la biodiversità”, pensato sia per la fruizione nel tempo libero dell’insegnante, sia per la condivisione con la classe. In questa speciale “cassetta degli attrezzi” è presente tutto il necessario per diventare citizen scientist, scoprendo il mondo della scienza partecipata e come diventare parte attiva del processo di controllo dell’ambiente che ci circonda grazie alla tecnologia.
Il ruolo delle materie STEM nella transizione sostenibile
Si propone poi di sviluppare progetti interdisciplinari che integrino concetti di scienze naturali, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM) con temi legati all’ambiente e alla sostenibilità, facendo partecipare le classi in attività di progettazione e modellazione, mentre allo stesso tempo si sensibilizza sui problemi ambientali e sulle soluzioni innovative.
Pietra angolare di questo percorso è l’integrazione della metodologia insita nelle STEM nell’educazione scolastica, essenziale per affrontare le sfide ambientali complesse che il nostro Pianeta fronteggia. L’istruzione STEM va coltivata sin dai primi anni di scuola, in modo da diffondere competenze cognitive cruciali come pensiero critico, risoluzione dei problemi, logica e creatività, da mettere in pratica in ogni fase del percorso di vita. Crea una solida base di conoscenze e interesse per le materie scientifiche che può influenzare positivamente il percorso scolastico successivo, consentendo a studenti e studentesse di esplorare una vasta gamma di argomenti scientifici e tecnologici, permettondo loro di identificare e coltivare percorsi specifici.
Esempi di percorsi indirizzati allo sviluppo di competenze STEM in un contesto focalizzato sulla sostenibilità ambientale sono presenti sulla nostra piattaforma Educazione Digitale, frutto di collaborazione tra istituzioni accademiche e settore privato. Ne è un esempio Enel X, che ha ampliato il suo progetto sulle smart city alle scuole primarie, creando un percorso didattico indirizzato al coinvolgimento dei più piccoli nella rigenerazione urbana. Anche Leonardo si è avvalsa del nostro contributo per promuovere STEMLab, progetto che supporta l’insegnante nel sensibilizzare studenti e studentesse delle scuole secondarie di II grado sull’importanza e la centralità delle discipline STEM.
Il futuro sostenibile che auspichiamo dipende dalla capacità di formare una generazione di studenti e studentesse non solo consapevoli delle sfide ambientali, ma anche equipaggiati con le competenze tecnologiche necessarie per affrontarle. Abbiamo il compito cruciale di guidare questo percorso, per coltivare una cultura del rispetto per l’ambiente e dell’uso responsabile della tecnologia, preparando i cittadini e le cittadine di domani a essere i veri protagonisti di un mondo green.