“Mens sana in corpore sano”. Questa famosa locuzione latina è spesso utilizzata per esprimere al meglio il rapporto tra la salute fisica e quella mentale. È indubbio che una vita attiva, unita ad una sana alimentazione, pongano le basi per un’esistenza in piena salute, ma l’espressione sopra citata può certamente collegarsi anche ad altri aspetti del quotidiano che entrano di diritto nella sfera riguardante la salute e il benessere.
Ad oggi, i riflettori sembrano essere puntati su tutte quelle che sono le varie sfaccettature di un argomento ben più ampio, che tocca materie più o meno vicine tra loro, ma che vedono come punto focale la salute – sia essa mentale e/o fisica – dell’individuo stesso.
La salute è un diritto, le sue fondamenta sono scritte nero su bianco sulle pagine della Costituzione italiana che all’art.32 recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Una normativa che, quindi, risulta garantita a chiunque.
Per crescere una società sana, lo devono essere necessariamente anche le radici stesse, le basi, le fondamenta. Ed è da questa visione d’insieme che è necessario che chi si occupa del tema salute si divida, come una grande quercia centenaria, in tanti rami pronti a sostenere sia il soggetto singolo che ha necessità di essere curato, sia sostenerlo psicologicamente con un contributo atto a migliorare, poi, alla fine, la vita della comunità in cui vive.
Molti passi avanti sono stati fatti nel corso degli anni sotto entrambi gli aspetti. Nel 1948 a Ginevra è stata istituita l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’organismo di indirizzo e di coordinamento in materia di salute all’interno delle Nazioni Unite che tra i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 posiziona al terzo l’argomento Salute e Benessere.
È evidente dunque che la salute dell’individuo sta diventando sempre più argomento portante per un cambiamento che potrà così avvenire sia a livello di società – quindi quotidiano – che, poi, ambientale. Tutte le tematiche sono state quindi racchiuse in una serie di traguardi, SDGs, che hanno come valore portante il miglioramento della qualità della vita sotto vari aspetti: 1. sconfiggere la povertà e 2. la fame, 3. salute e benessere, 4. istruzione di qualità, 5. parità di genere, 6. acqua pulita e servizi igienico-sanitari, 7. energia pulita e accessibile, 8. lavoro dignitoso e crescita economica, 9. imprese – innovazione e infrastrutture, 10. ridurre le disuguaglianze, 11. città e comunità sostenibili, 12. consumo e produzione responsabili, 13. lotta contro il cambiamento climatico, 14. vita sott’acqua e 15. sulla terra, 16. pace giustizia e istituzioni solide, 17. partnership per gli obiettivi.
Tra gli altri, ci ha pensato anche Oxfam che ha ideato il progetto “Minds of change”, un focus, diviso su vari target in età scolare, che mira a pensare al cambiamento, sia esso in termini di sostenibilità, di ambiente, ma anche di salute come forma base per la connessione con gli altri: “scelte responsabili da fare per non trascurare la dignità di nessuno” così viene descritto.
La salute, quindi, vista come bene comune a 360°, da un lato, e la comunità che la produce, dall’altro. Nell’elenco di scelte che possono certamente mettere in luce questo binomio, oltre alla valorizzazione delle competenze del singolo, un sistema di servizi, pratiche e competenze efficienti, anche la promozione di stili di vita atti al miglioramento della stessa, che creerebbero quindi un forte legame con la questione ambientale.
Collegamento, questo, che oggigiorno sta vedendo una luce nuova, un’importanza che mai come ora ha avuto in passato. Lo notiamo nelle attività di tutti i giorni, dall’attenzione che poniamo ad ogni singola iniziativa o gesto che possa, appunto, generare salute nell’ecosistema che ci circonda. Parliamo, come sempre, di piccoli passi, che però vedono coinvolti sempre più i giovani, il futuro della nostra società con vari progetti che dall’ambito scolastico, dove quasi sempre nascono, vengono riprodotti poi a casa, nell’ambiente familiare. Ed è quindi qui che torniamo al nostro grande albero secolare, che con i suoi rami condivide il sapere appreso tra i banchi alle relazioni esterne, familiari o amicali. Da questi gesti che sembrano a primo impatto quasi nulli, si giunge invece ai grandi cambiamenti, fondamentali per la salute dell’ambiente.
Educazione Digitale, per esempio, ha molto a cuore questo argomento, per questo ha all’attivo una serie di progetti tra cui Planet Education, dedicato ai temi più urgenti per il nostro Pianeta, quali sono e come trovare alternative. Argomenti che, ad oggi, possono essere trattati in un discorso più ampio, di tipo interdisciplinare, toccando così i vari risvolti che senza dubbio sono ormai presenti in tutte le materie. Un altro esempio di questo tipo potrebbe essere certamente A tutta vita, un programma pensato per connettere in senso stretto il valore della salute per l’individuo a quello della società e, ad ampio spettro, quello dell’ambiente. Rivolto agli studenti delle scuole secondarie di I e II grado, è nato quindi per sensibilizzarli riguardo l’importanza di avere abitudini alimentari e comportamentali corrette, per poter vivere bene e in salute nel proprio ambiente e sviluppare appieno le proprie capacità, contribuendo attivamente alla vita relazionale e comunitaria.
Una strada, quella dell’attenzione all’argomento salute vista in generale, che non è più così invisibile. Grazie all’energia dei singoli, ai sogni di tutti e alle azioni è un percorso già tracciato e pronto a seminare nuovi cambiamenti, crescite, sicuri e speranzosi di vederne rigogliosi i frutti in un futuro che forse non sarà nemmeno troppo lontano.