Intelligenza artificiale, Big Data, manifattura additiva e stampa 3D: quest’anno, ragazze e ragazzi del triennio delle scuole secondarie di II grado di tutta Italia si sono sfidati in un quiz contro il tempo in occasione delle Olimpiadi delle STEM, il torneo interscolastico online inaugurato per la prima volta da Leonardo, azienda leader nel settore aerospazio, difesa e sicurezza, e ospitato su EducazioneDigitale.it.
Le Olimpiadi hanno rappresentato un’importante opportunità didattica per studenti e studentesse per familiarizzare con i temi cardine delle discipline STEM, che oggi, in un mondo in constante evoluzione e sempre più tecnologico, sono diventate estremamente richieste all’interno del mercato del lavoro.
Traversali, interconnesse e ibride, le discipline STEM- Science, Technology, Engineering e Mathematics-, fanno della multidisciplinarietà il proprio cavallo di battaglia, consentendo di acquisire conoscenze teoriche e competenze pratiche estremamente specialistiche e applicabili a diversi ambiti della quotidianità.
L’approccio intersezionale delle discipline STEM rivoluziona il paradigma dell’apprendimento, tradizionalmente fondato sulla centralità e sul valore dell’unitarietà, ora orientato verso una contaminazione di saperi che si dimostra imprescindibile nell’affrontare le sfide del prossimo futuro. Un futuro complesso e articolato, un mondo sempre più globalizzato, digitale e tecnologico che apre alle generazioni di domani le porte per profili lavorativi inediti, nuove prospettive e opportunità professionali negli ambiti della sostenibilità, dell’energia e dell’innovazione.
Ma per quanto le discipline STEM siano oggi fondamentali nel capire il presente e plasmare il futuro, esiste un divario di genere per cui non sono ancora abbastanza le donne e le ragazze che si dedicano a studi scientifici o che riescono a costruire una carriera in questi ambiti; o per lo meno, non sono tante quanto gli uomini. Il che non rappresenta solo una questione numerica, di raggiungimento delle stesse medesime quote per poter parlare di “parità”, ma piuttosto di un problema di differente accesso alle discipline STEM, complici stereotipi e pregiudizi che coinvolgono sia maschi sia femmine allo stesso modo.
Tra questi, i più diffusi riguardano certamente le rispettive aree di competenza dei generi che sembrano essere state stabilite fin dall’alba dei tempi secondo le leggi non scritte della natura, per cui quei saperi, teorici e pratici, che si occupano di descrivere e progettare la realtà come la conosciamo sono appannaggio esclusivo degli uomini. Uno stereotipo culturale che, da un lato, allontana sempre più bambine e ragazze dalle STEM e, dall’altro, spinge invece bambini e ragazzi a non prendere in considerazione, per esempio, le materie umanistiche e letterarie, “riservate” al genere femminile.
Il dibattito sull’ipotetica associazione tra le capacità intrinseche di un individuo e l’appartenenza a un genere specifico è tanto radicato nella nostra cultura quanto, ormai, stantio: uomini e donne non hanno abilità o predisposizioni diverse, ciò che cambia è la differente esposizione a input e stimoli di apprendimento, che determinano nel tempo le inclinazioni personali. Un processo che può essere più o meno stimolato, più che una caratteristica innata dell’uomo o della donna in quanto tali.
In un mondo e in un tempo in cui si parla sempre più spesso di parità di genere ed eguali opportunità, diventa fondamentale promuovere a tutti i livelli di istruzione scolastica, una cultura inclusiva libera dagli stereotipi che sia capace di garantire a ragazze e ragazzi, indistintamente, l’accesso alle materie STEM e di guidare le nuove generazioni verso la realizzazione dei propri progetti e delle proprie aspirazioni.
Vuoi conoscere di più sulle materie STEM e sui nuovi trend nell’ambito dell’innovazione tecnologica e digitale? Ti invitiamo a consultare STEMLab, il percorso didattico di Leonardo dedicato alle scuole secondarie di II grado, mirato all’orientamento di ragazze e ragazzi sulle competenze e conoscenze del futuro.
Se invece vuoi approfondire gli stereotipi culturali legati alle STEM e avviare in classe una riflessione più articolata su inclusione, diritti e parità di genere consulta la risorsa “I falsi miti delle STEM” all’interno del percorso didattico InspiringEducation di Valore D.