Compiti per le vacanze? Sì, ma con una marcia in più


Come ogni anno, l’agguerritissima diatriba sui compiti per le vacanze torna, puntuale come un orologio svizzero, ad accendere gli animi del mondo della scuola, creando un’onda d’urto che si propaga dai docenti, agli studenti e alle famiglie di bambini e ragazzi.

Compiti per le vacanze estive: è giusto assegnarli?

Da una parte, si schierano tutti coloro a favore, i quali ritengono che la pausa estiva sia effettivamente troppo lunga per “non fare niente”; dall’altra, si allineano quelli contro, sostenitori e sostenitrici dell’idea che le vacanze estive debbano essere vissute con spensieratezza, per ritemprarsi delle fatiche dell’anno scolastico appena concluso, ed essere così pronti ad affrontare le sfide che si prospettano a settembre.

Ci sembra doveroso, in questa sede, affrontare la questione dei compiti delle vacanze non con lo scopo di decretare un possibile vincitore tra due fazioni opposte, ma con l’ottica di mostrare, nel modo più imparziale possibile, potenzialità e criticità di entrambe le posizioni. L’ultima parola sarà solo vostra.

Per iniziare, c’è da chiedersi se effettivamente i compiti per le vacanze siano utili. L’assenza di lezioni e attività didattiche continuative per ben tre mesi potrebbe risultare deleteria nel momento in cui si rientrerà in classe a settembre, con la probabilità che parte delle conoscenze acquisite possano essere, diciamo così, arrugginite. Niente che un buon ripasso ben strutturato non possa colmare, argomenterebbe qualcuno; ma il vantaggio di una continuità didattica che assegnare dei compiti per le vacanze garantisce sembra evidente.

Si potrebbe argomentare, tuttavia, che non tutte le competenze e le conoscenze acquisite durante l’anno siano soggette a svanire così velocemente nell’arco di qualche settimana. Le cosiddette “soft skills”, richiestissime anche dal mondo del lavoro, come problem solving, capacità logiche, creatività e pensiero critico sono abilità che, una volta acquisite e tenute in allenamento, non sbiadiscono così in fretta come si crede.

L’estate, pertanto, potrebbe essere l’occasione per rafforzare queste competenze attraverso letture, esercizi e attività che stimolino la curiosità degli studenti e faccia loro apprendere in modo autonomo, ciascuno gestendo i propri tempi. L’imposizione di compiti per le vacanze fini a sé stessi, spesso percepiti come “noiosi” e in qualche modo vincolanti, da svolgere in un tempo prestabilito, può essere accolta negativamente da studenti e studentesse, alimentando il divario tra i giovani e l’istruzione. Più che parlare di utilità, allora, sarebbe opportuno riflettere sullo scopo dei compiti per le vacanze, da individuare e stabilire sulla base delle necessità educative della singola classe.

Un’altra questione da affrontare, collegata all’utilità dei compiti per le vacanze, riguarda la metodologia di questi ultimi, se essi debbano ricalcare i metodi convenzionali adottati durante l’anno o se ci sia spazio per approcci innovativi e trasversali, adatti al nuovo contesto socioculturale e che rispettino il valore del tempo e del riposo di bambini e ragazzi.

Educazione Digitale, quest’anno, propone come “compiti per le vacanze” non tradizionali il progetto Un’Estate Circolare, un’attività creativa estiva con cui coinvolgere studenti e studentesse di ogni età, alla scoperta e alla riscoperta dei temi fondamentali della sostenibilità e della circolarità, secondo la propria personale visione del mondo.

L’attività didattica di Un’Estate Circolare consiste nel far partecipare gli studenti alla realizzazione di un libro fotografico di classe contenente gli scatti che bambini e ragazzi avranno il compito di raccogliere durante la pausa estiva, guidati dai suggerimenti, spunti e suggestioni, legati ai principi fondanti dell’economia circolare, che troveranno nei file di istruzioni a loro riservati, divisi per target (8-12 anni e 13-18 anni).

Partecipare è semplicissimo: utilizzando le credenziali fornite dall’insegnante, ogni studente e studentessa caricherà in piattaforma i propri scatti, i quali comporranno l’ebook fotografico di classe; il lavoro collettivo verrà pubblicato nell’apposita GALLERY e sarà visibile da tutte le scuole italiane.

L’obiettivo di Un’Estate Circolare è di dare agli studenti, dai più piccoli ai più grandi, l’opportunità di esprimere sé stessi e il proprio punto di vista dando voce al proprio sguardo attraverso la fotografia, uno strumento il cui valore didattico è forse sottovalutato, ma che possiede un grande potenziale di introspezione e riflessione. Non solo espressione di sé, della propria percezione del mondo, ma anche condivisione, accettazione dell’altro, inclusione e scoperta di punti di vista, di idee e di pensieri diversi che vanno ad arricchire e a completare la formazione, personale e accademica, di ciascuno.

Collegati a Educazione Digitale e a Un’Estate Circolare per iscrivere le tue classi. Non vediamo l’ora di vedere i tuoi alunni all’opera!