Il percorso didattico ha l’obiettivo di aiutare ragazze e ragazzi, che si trovano nella fase pre-adolescenziale ed adolescenziale, a capire e destrutturare le dinamiche di bullismo, con particolare riferimento alle persone con disabilità, le cui libertà e identità in questi contesti vengono costantemente prevaricate.

Il termine bullismo deriva dall’inglese “bullying” e identifica il fenomeno delle prepotenze tra pari, il quale può articolarsi secondo schemi e modalità molto diversi. È importante sottolineare che la pedagogia riconosce due tipologie differenti di bullismo: il bullismo diretto, in cui gli elementi principali sono le aggressioni, fisiche o verbali, le minacce, gli insulti, le derisioni o gli scherni; e il bullismo indiretto, che si declina nell’esclusione e nell’isolamento sociale nei confronti di chi lo subisce. Gli studi in materia ci testimoniano come le persone con disabilità, a causa di stereotipi o pregiudizi, siano maggiormente, ma non solo, vittime di questo tipo di bullismo.

Se il bullismo è complessivamente un fenomeno diffuso (recenti dati Istat lo confermano), gli studi in materia, condotti su piccola scala, rivelano che la disabilità è associata a un maggior rischio di diventare vittima dei bulli, sia per quanto riguarda i bambini sia gli adolescenti. La percezione della diversità, lo stigma e il pregiudizio sono gli elementi catalizzatori delle violenze, le quali aggravano l’esclusione sociale e l’isolamento delle vittime, private della possibilità di relazioni interpersonali sane anche a causa di contesti che possono rappresentare veri e propri ostacoli (le barriere architettoniche nelle scuole, l’impossibilità di partecipare alle gite, l’inaccessibilità sensoriale e così via).
Tutto ciò impedisce la conoscenza dell’altro, la comprensione della disabilità e la consapevolezza che la diversità non sia un ostacolo: è necessario, cioè, non solo affrontare la questione del bullismo con le strategie e gli strumenti giusti (andando oltre, ad esempio, la classica tattica “punitiva” nei confronti del bullo), ma anche operare una vera e propria educazione alle differenze, che sia terreno fertile per l’integrazione di ogni individuo, anche di chi si scosta, per le più svariate ragioni, dalla linea dell’uniformazione sociale, come la persona con disabilità.

AIAS considera e ha sempre considerato basilare lo sviluppo di una cultura dei diritti e dell’inclusione e, al contempo, una propensione alla solidarietà, in cui il coinvolgimento delle scuole e di tutti i suoi attori è imprescindibile: è da questa condivisa esigenza che nascono le risorse educative gratuite di “Abbattiamo le barriere” che, con un approccio e un linguaggio adatti al target delle scuole secondarie, parlano:

  • del fenomeno del bullismo in generale e con particolare attenzione al bullismo messo in atto nei confronti degli studenti con disabilità.
  • Dei pregiudizi e dello stigma che grava sulle persone con disabilità.
  • Del rapporto tra vittimizzazione e disabilità.
  • Dell’inclusione, sociale, emotiva e relazionale, con particolare riferimento alle persone con disabilità.

Oltre agli strumenti per lo sviluppo di lezioni frontali e interdisciplinari, il percorso offre alle scuole un palinsesto di webinar formativi gratuiti, videolezioni specialistiche e un concorso creativo dedicato alle classi terze delle scuole secondarie di I grado e al quinquennio delle scuole secondarie di II grado, per favorire una rielaborazione dei contenuti e promuovere la divulgazione di quanto interiorizzato.